Cambio di programma per il prossimo appuntamento della commissione formazione. Annullata la data prevista del 25 settembre.
Per il primo incontro con l'esperto l'appuntamento è spostato a venerdì 8 ottobre, dalle ore 19.00 alle 21.00, in parrocchia, a San Frumenzio.
Ascolteremo la testimonianza di Luciano Meddi, docente di catechetica all'Università Urbaniana, già presidente dell'Associazione Italiana dei Catecheti. Sarà un incontro preliminare rispetto al cammino previsto per quest'anno. Meddi ci introdurrà infatti nella conoscenza delle nuove direzioni della catechetica.
Ricordiamo il nostro obiettivo, come commissione, di ascoltare le esperienze di chi sta già realizzando concretamente percorsi innovativi di formazione, per integrarle e quindi provare a creare un percorso nuovo, un itinerario formativo basilare adeguato alle esigenze e alle risorse (competenze, disponibilità) della comunità parrocchiale di San Frumenzio.
Il blog della Commissione formazione della parrocchia di San Frumenzio ai Prati fiscali (Roma)
lunedì 20 settembre 2010
giovedì 16 settembre 2010
Rialfabetizzare - Quinto incontro
Sono ripresi lo scorso 7 settembre i lavori della commissione formazione, che si è riunita per la quinta volta dalla sua istituzione.
Il parroco ha presentato il calendario annuale degli incontri (vedi il primo commento) che saranno in tutto nove, il sabato pomeriggio, in parrocchia, dalle 17.00 alle 20.00. Il primo, sabato 25 settembre.
Incontreremo e ascolteremo almeno quattro esperti (vedi post precedente), persone che già sperimentano sul campo un metodo innovativo ed efficace di trans-formazione. Alternando ogni incontro di ascolto con uno di verifica e di risonanza delle cose ascoltate, rispetto alle esigenze specifiche del nostro progetto e della comunità parrocchiale di San Frumenzio.
Delle esperienze che verranno presentate ci interessa conoscere i contenuti, ma soprattutto il metodo, l’itinerario, il progetto. Porremo dunque agli esperti queste due semplici ma precise domande: qual è l'obiettivo e qual è il metodo del vostro itinerario?
Tra coloro che ci piacerebbe ascoltare ci sono: Luciano Meddi (in particolare per l’incontro preliminare, sulle direzioni fondamentali della nuova catechetica); Giuseppe Sovernigo, Marco Rupnik, lo stesso Marco Guzzi, che fa parte della nostra commissione.
Rimettiamo a fuoco il nostro obiettivo “ambizioso”: ascoltare le diverse esperienze, integrarle e quindi creare un percorso nuovo, un itinerario formativo basilare che utilizzi liberamente materiali e ispirazioni altrui.
Un percorso rivolto agli operatori pastorali, non in quanto “tecnici” della pastorale, ma "in quanto persone" (tutti abbiamo bisogno di ricominciare a vivere, di riscoprire una “sorgività” della fede).
Un percorso che punti al “cuore” delle persone (inteso biblicamente, non romanticamente), alla loro “carne” (abbiamo parlato, negli incontri precedenti, dell’importanza di tornare a comprendere il “corpo”). Che si faccia carico delle ferite e delle fragilità (psichiche) che nessuno vuole ascoltare o è in grado di riconoscere.
E’ impossibile parlare di Dio, abbiamo convenuto, senza attraversare il mondo esistenziale nelle sue profondità spesso inconsapevoli. L’elemento esistenziale profondo (psicologico) è oggi imprescindibile – 100, 50 anni fa non era così – ma si capisce solo alla luce della comprensione culturale (la mia crisi nella crisi dei tempi). Perché l’itinerario funzioni devono inter-agire tutti e tre gli elementi: psicologico, culturale, spirituale. Un itinerario per adulti, un’opera di destrutturazione e ricostruzione, sulla base della lettura dei tempi.
La centralità della relazione. L’esperienza della vita ci insegna che è la relazione che cambia le persone, che le cura, le aiuta a guarire (o le ferisce). Le persone lo sanno, sentono che la relazione è curativa, ma non sanno cosa questo comporti (vedi le crisi coniugali o affettive in generale). Se questo è vero, non potremo riproporre una serie di lezioni frontali, ma dovremo provare a costruire un cammino di formazione relazionale, fondato sulle relazioni (accompagnamenti, piccoli gruppi). Nel nostro metodo deve essere prevista la costruzione di relazioni profonde (o almeno le “istruzioni” per la costruzione di queste relazioni, il desiderio di esse: sarebbe bello partorire madri e padri spirituali). Dobbiamo, insomma, “rialfabettizzare” la relazione, così come dobbiamo rialfabettizare l’ascolto di sé (l’autoconoscimento).
La consapevolezza è quella di essere “analfabeti” rispetto alle dinamiche relazionali, all’osservazione di sé, all’ascolto profondo. Dobbiamo imparare ad ascoltarci e raccontarci al di là delle rappresentazioni (maschere) anche religiose che abbiamo costruito di noi stessi. Il Focusing, ad esempio, insegna ad ascoltare parti di noi che normalmente non conosciamo. E’ questa un’esigenza molto sentita, magari anche inconsapevolmente, dagli uomini di oggi. Il nostro itinerario, dunque, vorrà aiutare le persone a riconoscere, riscoprire e “narrare qualcosa di sé” (che in termini religiosi potremo forse definire come il percorso di discernimento che porta alla scoperta della propria vocazione in Cristo).
L’incontro della commissione termina con l’assegnazione dei compiti. Il parroco cercherà la disponibilità dei relatori, a partire da Luciano Meddi per il 25 settembre (o il 16 ottobre). Chiederà inoltre a Meddi, come agli altri testimoni, di inviare anticipatamente un testo per poter riflettere prima e arrivare più preparati all’incontro. L’idea è di mettere a disposizione gli eventuali contributi su questo blog o sul sito della parrocchia di San Frumenzio.
Resta in sospeso la questione dei gruppi parrocchiali, la verifica dei loro cammini formativi.
Il parroco ha presentato il calendario annuale degli incontri (vedi il primo commento) che saranno in tutto nove, il sabato pomeriggio, in parrocchia, dalle 17.00 alle 20.00. Il primo, sabato 25 settembre.
Incontreremo e ascolteremo almeno quattro esperti (vedi post precedente), persone che già sperimentano sul campo un metodo innovativo ed efficace di trans-formazione. Alternando ogni incontro di ascolto con uno di verifica e di risonanza delle cose ascoltate, rispetto alle esigenze specifiche del nostro progetto e della comunità parrocchiale di San Frumenzio.
Delle esperienze che verranno presentate ci interessa conoscere i contenuti, ma soprattutto il metodo, l’itinerario, il progetto. Porremo dunque agli esperti queste due semplici ma precise domande: qual è l'obiettivo e qual è il metodo del vostro itinerario?
Tra coloro che ci piacerebbe ascoltare ci sono: Luciano Meddi (in particolare per l’incontro preliminare, sulle direzioni fondamentali della nuova catechetica); Giuseppe Sovernigo, Marco Rupnik, lo stesso Marco Guzzi, che fa parte della nostra commissione.
Rimettiamo a fuoco il nostro obiettivo “ambizioso”: ascoltare le diverse esperienze, integrarle e quindi creare un percorso nuovo, un itinerario formativo basilare che utilizzi liberamente materiali e ispirazioni altrui.
Un percorso rivolto agli operatori pastorali, non in quanto “tecnici” della pastorale, ma "in quanto persone" (tutti abbiamo bisogno di ricominciare a vivere, di riscoprire una “sorgività” della fede).
Un percorso che punti al “cuore” delle persone (inteso biblicamente, non romanticamente), alla loro “carne” (abbiamo parlato, negli incontri precedenti, dell’importanza di tornare a comprendere il “corpo”). Che si faccia carico delle ferite e delle fragilità (psichiche) che nessuno vuole ascoltare o è in grado di riconoscere.
E’ impossibile parlare di Dio, abbiamo convenuto, senza attraversare il mondo esistenziale nelle sue profondità spesso inconsapevoli. L’elemento esistenziale profondo (psicologico) è oggi imprescindibile – 100, 50 anni fa non era così – ma si capisce solo alla luce della comprensione culturale (la mia crisi nella crisi dei tempi). Perché l’itinerario funzioni devono inter-agire tutti e tre gli elementi: psicologico, culturale, spirituale. Un itinerario per adulti, un’opera di destrutturazione e ricostruzione, sulla base della lettura dei tempi.
La centralità della relazione. L’esperienza della vita ci insegna che è la relazione che cambia le persone, che le cura, le aiuta a guarire (o le ferisce). Le persone lo sanno, sentono che la relazione è curativa, ma non sanno cosa questo comporti (vedi le crisi coniugali o affettive in generale). Se questo è vero, non potremo riproporre una serie di lezioni frontali, ma dovremo provare a costruire un cammino di formazione relazionale, fondato sulle relazioni (accompagnamenti, piccoli gruppi). Nel nostro metodo deve essere prevista la costruzione di relazioni profonde (o almeno le “istruzioni” per la costruzione di queste relazioni, il desiderio di esse: sarebbe bello partorire madri e padri spirituali). Dobbiamo, insomma, “rialfabettizzare” la relazione, così come dobbiamo rialfabettizare l’ascolto di sé (l’autoconoscimento).
La consapevolezza è quella di essere “analfabeti” rispetto alle dinamiche relazionali, all’osservazione di sé, all’ascolto profondo. Dobbiamo imparare ad ascoltarci e raccontarci al di là delle rappresentazioni (maschere) anche religiose che abbiamo costruito di noi stessi. Il Focusing, ad esempio, insegna ad ascoltare parti di noi che normalmente non conosciamo. E’ questa un’esigenza molto sentita, magari anche inconsapevolmente, dagli uomini di oggi. Il nostro itinerario, dunque, vorrà aiutare le persone a riconoscere, riscoprire e “narrare qualcosa di sé” (che in termini religiosi potremo forse definire come il percorso di discernimento che porta alla scoperta della propria vocazione in Cristo).
L’incontro della commissione termina con l’assegnazione dei compiti. Il parroco cercherà la disponibilità dei relatori, a partire da Luciano Meddi per il 25 settembre (o il 16 ottobre). Chiederà inoltre a Meddi, come agli altri testimoni, di inviare anticipatamente un testo per poter riflettere prima e arrivare più preparati all’incontro. L’idea è di mettere a disposizione gli eventuali contributi su questo blog o sul sito della parrocchia di San Frumenzio.
Resta in sospeso la questione dei gruppi parrocchiali, la verifica dei loro cammini formativi.
mercoledì 15 settembre 2010
Una missione impossibile
Questo che andiamo scrivendo è il primo post del neonato blog sanfrumenzio lab, il piccolo spazio web aperto dalla commissione formazione della parrocchia romana di San Frumenzio per accompagnare e condividere i suoi lavori, le sue elaborazioni, i contenuti dei suoi incontri.
La commissione formazione nasce la scorsa primavera per volontà del Consiglio pastorale di San Frumenzio, nel tentativo di mettere a frutto gli stimoli e le riflessioni che hanno caratterizzato ripetutamente e animatamente le sedute del Consiglio nel corso di questi anni: le questioni della formazione, dell’iniziazione cristiana, della comunicazione della fede, di fronte alla crisi evidente dei modelli educativi, formativi e iniziatici tradizionali, anche quelli più “avanzati”. Crisi testimoniata dall’esperienza quotidiana e certificata ripetutamente dai documenti ecclesiali. Crisi di fede e crisi di senso, esistenziali, che coinvolgono tutti: uomini e donne, giovani e anziani, mogli e mariti, padri e madri, laici e consacrati, credenti e non credenti.
Il nostro obiettivo si rivela onestamente temerario, impossibile, eppure necessario: per la parrocchia di San Frumenzio e per coloro che la animano, che la frequentano; per il quartiere Prati Fiscali di Roma e le persone che lo abitano e lo vivono. Provare a elaborare e quindi sperimentare un nuovo itinerario formativo basilare che risponda ai bisogni profondi delle persone. Che integri in materia organica i tre livelli costitutivi dell’umano: la dimensione esistenziale (psicologica e “carnale”) , la dimensione culturale (capire la crisi, leggere i segni dei tempi), la dimensione spirituale (la meditazione, l’ascolto della Parola, la preghiera profonda).
Nei mesi precedenti l’estate il gruppo si è visto quattro volte e ha riferito in Consiglio pastorale le prime decisioni. L’anno pastorale che inizia sarà dedicato all’ascolto degli “esperti”, alle testimonianze cioè di coloro già stanno sperimentando, concretamente, qualcosa di nuovo. Gli incontri, aperti alla partecipazione di tutto il consiglio pastorale, si alterneranno alle verifiche dei cammini formativi parrocchiali (battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, fraternità, shalom, ecc…), sulla base di un questionario predisposto per favorire l’analisi degli obiettivi, dei contenuti e dei metodi proposti. L’itinerario formativo basilare a cui lavora la commissione sarà proposto in prima battuta a tutti gli operatori pastorali.
La commissione formazione nasce la scorsa primavera per volontà del Consiglio pastorale di San Frumenzio, nel tentativo di mettere a frutto gli stimoli e le riflessioni che hanno caratterizzato ripetutamente e animatamente le sedute del Consiglio nel corso di questi anni: le questioni della formazione, dell’iniziazione cristiana, della comunicazione della fede, di fronte alla crisi evidente dei modelli educativi, formativi e iniziatici tradizionali, anche quelli più “avanzati”. Crisi testimoniata dall’esperienza quotidiana e certificata ripetutamente dai documenti ecclesiali. Crisi di fede e crisi di senso, esistenziali, che coinvolgono tutti: uomini e donne, giovani e anziani, mogli e mariti, padri e madri, laici e consacrati, credenti e non credenti.
Il nostro obiettivo si rivela onestamente temerario, impossibile, eppure necessario: per la parrocchia di San Frumenzio e per coloro che la animano, che la frequentano; per il quartiere Prati Fiscali di Roma e le persone che lo abitano e lo vivono. Provare a elaborare e quindi sperimentare un nuovo itinerario formativo basilare che risponda ai bisogni profondi delle persone. Che integri in materia organica i tre livelli costitutivi dell’umano: la dimensione esistenziale (psicologica e “carnale”) , la dimensione culturale (capire la crisi, leggere i segni dei tempi), la dimensione spirituale (la meditazione, l’ascolto della Parola, la preghiera profonda).
Nei mesi precedenti l’estate il gruppo si è visto quattro volte e ha riferito in Consiglio pastorale le prime decisioni. L’anno pastorale che inizia sarà dedicato all’ascolto degli “esperti”, alle testimonianze cioè di coloro già stanno sperimentando, concretamente, qualcosa di nuovo. Gli incontri, aperti alla partecipazione di tutto il consiglio pastorale, si alterneranno alle verifiche dei cammini formativi parrocchiali (battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, fraternità, shalom, ecc…), sulla base di un questionario predisposto per favorire l’analisi degli obiettivi, dei contenuti e dei metodi proposti. L’itinerario formativo basilare a cui lavora la commissione sarà proposto in prima battuta a tutti gli operatori pastorali.
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