In vista dell'incontro di sabato prossimo con la Commissione formazione, Marco Guzzi ci ha messo a disposizione questo breve testo sui "presupposti teorici e spirituali" dei gruppi Darsi Pace.
Appuntamento dunque sabato, 27 novembre, ore 17.00, in parrocchia a San Frumenzio.
Il blog della Commissione formazione della parrocchia di San Frumenzio ai Prati fiscali (Roma)
mercoledì 24 novembre 2010
lunedì 22 novembre 2010
Sabato 27: appuntamento con Marco Guzzi
Sabato prossimo, 27 novembre, alle ore 17.00 a San Frumenzio, la Commissione formazione incontra Marco Guzzi, poeta e filosofo, animatore dei gruppi Darsi Pace, oltre che membro della nostra comunità parrocchiale.
Marco Guzzi è il primo degli "esperti" che la Commissione ha deciso di acoltare, persone che sperimentano sul campo itinerari formativo innovativi. Di questi itinerari ci interessa conoscere i contenuti, gli obiettivi e sopratutto i metodi.
I gruppi Darsi Pace portano avanti ormai da dodici anni cammini personali e comunitari di "liberazione", agendo in maniera integrata sui livelli culturale, psicologico e spirituale.
Marco Guzzi è il primo degli "esperti" che la Commissione ha deciso di acoltare, persone che sperimentano sul campo itinerari formativo innovativi. Di questi itinerari ci interessa conoscere i contenuti, gli obiettivi e sopratutto i metodi.
I gruppi Darsi Pace portano avanti ormai da dodici anni cammini personali e comunitari di "liberazione", agendo in maniera integrata sui livelli culturale, psicologico e spirituale.
domenica 21 novembre 2010
Luciano Meddi: video e commenti
In attesa del prossimo incontro della Commissione formazione, sabato 27 novembre, alle ore 17.00, a San Frumenzio, è possibile rivedere il video (prima parte e seconda parte) dell'intervento di Luciano Meddi, docente di catechetica all'Università Urbaniana, già presidente dell'Associazione Italiana dei Catecheti.
Lo stesso Meddi ci aveva già messo a disposizione preliminarmente un contributo articolato sul contenuto del suo intervento e una scheda sintetica per meglio seguire la sua relazione.
La Commissione vi ha riflettuto insieme in un incontro successivo (sabato 16 ottobre) in cui sono emerse diverse sottolineature, considerazioni e riflessioni.
La prassi-messianica
Lo spunto di Meddi sul valore centrale della "prassi-messianica" come obiettivo di un itinerario catechetico è stato riconosciuto, da una parte, come attenzione costante nei percorsi formativi di San Frumenzio. Dall'altro è stato interpretato come passaggio dalla fede in Gesù alla fede di Gesù, annuncio e preparazione del Regno di Dio, prassi da vivere come comunità messianica.
Contro il pericolo di un'interpretazione meramente etica o volontaristica - è stato detto - la "prassi messianica" è l'azione, la prassi, del Messia, del Risorto. La fa dunque il Risorto in me, non il mio io ego-centrato, il mio ego-etico.
La crisi della formazione
Il punto di partenza che non si può bypassare è la crisi della formazione, dei cammini formativi, catechetici ed educativi fin qui sperimentati. Dobbiamo ripartire sempre da qui per capire perchè è necessario studiare e immaginare nuovi itinerari.
La catastrofe e la seconda nascita
Nel cammino di crescita di ogni credente ed ogni uomo c'è un passaggio da una struttura psichcica religiosa a una struttura "spirituale". Il passaggio dall'io religioso all'io spirituale è spesso segnato da una crisi, che può prendere l'aspetto di una vera e propria catastrofe. Questo passaggio invece noi tendiamo a darlo per scontato. Manca uno spartiacque. Dobbiamo immaginare un cammino formativo che aiuti le persone a riconoscere questo passaggio, a capire quello che accade, a saperlo "narrare". Dobbiamo imparere ad accompagnare se non addirittura a "favorire la catastrofe", per preparare la "seconda nascita" nella fede. Dalla rappresentazione religiosa alla realizzazione in me dei misteri. Per questo ci vuole, in chi partecipa al cammino, un desiderio, una chiamata alla verità di se stessi (che non possiamo dare per scontata in partenza)
Fare esperienza dell'eternità
Esperienza di fede come esperienza del mistero. Sperimentare, riconoscere, dare un nome agli stati di eternità. L'iniziazione come esperienza concreta di vita che non sia sotto il dominio della morte. Costruire un cammino per adulti in cui poter fare espereinza più reale di quello in cui diciamo di credere.
Lo stesso Meddi ci aveva già messo a disposizione preliminarmente un contributo articolato sul contenuto del suo intervento e una scheda sintetica per meglio seguire la sua relazione.
La Commissione vi ha riflettuto insieme in un incontro successivo (sabato 16 ottobre) in cui sono emerse diverse sottolineature, considerazioni e riflessioni.
La prassi-messianica
Lo spunto di Meddi sul valore centrale della "prassi-messianica" come obiettivo di un itinerario catechetico è stato riconosciuto, da una parte, come attenzione costante nei percorsi formativi di San Frumenzio. Dall'altro è stato interpretato come passaggio dalla fede in Gesù alla fede di Gesù, annuncio e preparazione del Regno di Dio, prassi da vivere come comunità messianica.
Contro il pericolo di un'interpretazione meramente etica o volontaristica - è stato detto - la "prassi messianica" è l'azione, la prassi, del Messia, del Risorto. La fa dunque il Risorto in me, non il mio io ego-centrato, il mio ego-etico.
La crisi della formazione
Il punto di partenza che non si può bypassare è la crisi della formazione, dei cammini formativi, catechetici ed educativi fin qui sperimentati. Dobbiamo ripartire sempre da qui per capire perchè è necessario studiare e immaginare nuovi itinerari.
La catastrofe e la seconda nascita
Nel cammino di crescita di ogni credente ed ogni uomo c'è un passaggio da una struttura psichcica religiosa a una struttura "spirituale". Il passaggio dall'io religioso all'io spirituale è spesso segnato da una crisi, che può prendere l'aspetto di una vera e propria catastrofe. Questo passaggio invece noi tendiamo a darlo per scontato. Manca uno spartiacque. Dobbiamo immaginare un cammino formativo che aiuti le persone a riconoscere questo passaggio, a capire quello che accade, a saperlo "narrare". Dobbiamo imparere ad accompagnare se non addirittura a "favorire la catastrofe", per preparare la "seconda nascita" nella fede. Dalla rappresentazione religiosa alla realizzazione in me dei misteri. Per questo ci vuole, in chi partecipa al cammino, un desiderio, una chiamata alla verità di se stessi (che non possiamo dare per scontata in partenza)
Fare esperienza dell'eternità
Esperienza di fede come esperienza del mistero. Sperimentare, riconoscere, dare un nome agli stati di eternità. L'iniziazione come esperienza concreta di vita che non sia sotto il dominio della morte. Costruire un cammino per adulti in cui poter fare espereinza più reale di quello in cui diciamo di credere.
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